Ogni volta che i file multimediali vengono memorizzati in modalità Raid, è molto importante essere in grado di gestirli in modo efficace; in caso contrario il rischio è quello di perdere tutti i dati che sono stati salvati. Ma se si ha a che fare con un disco danneggiato, qual è la procedura di intervento da seguire per poter recuperare i file in maniera adeguata? Vale la pena di precisare prima di tutto che il recupero dati Raid 0 è diverso rispetto al recupero dati Raid 1.
La procedura da seguire
Non è molto facile provvedere al ripristino di file multimediali e dati da rischi Raid, e di sicuro la procedura è più complessa rispetto a quella richiesta per le SSD o per gli hard disk tradizionali. In effetti per i dischi Raid non si può usare un procedimento ordinario; invece è necessario fare riferimento a un software sviluppato ad hoc. La tecnologia Raid è, molto semplicemente, quella che consente di gestire i dati presenti in un computer al fine di incrementare le performance di sicurezza. A tal fine è necessario installare più dischi rigidi in parallelo. Raid vuol dire insieme ridondante di dischi indipendenti, ed è un acronimo della locuzione in lingua inglese Reduntant Array of Inexpensive Disks.
Le tecnologie Raid
Esistono diversi tipi di Raid, che cambiano a seconda del costo; in sostanza più numerosi sono gli hard disk in parallelo e più sono sia i benefici che i costi. Il Raid 0, il Raid 1 e il Raid 5 sono le soluzioni che vengono impiegate più spesso. I server farm e le aziende più grandi invece si servono di tecnologie Raid più avanzate. Un Raid, in pratica, non fa altro che rendere possibile il salvataggio dello stesso file in simultanea su vari hard disk: una soluzione che si rivela importante, per esempio, se uno dei dischi rigidi si danneggia. I dati, a quel punto, sono salvati su un altro hard disk, e quindi protetti. Dopodiché non bisogna far altro che cambiare il disco danneggiato, così da poter accedere a una nuova copia sicura dei dati.
Perché i Raid si danneggiano
Il Raid recovery, indicato anche con il nome di ripristino Raid, è piuttosto simile al recupero dei dati che viene effettuato da un SSD o da un disco rigido. La principale differenza riguarda gli strumenti che vengono utilizzati per procedere al recupero dei file. Ogni volta che è necessario recuperare dei dati da un Raid è indispensabile ricorrere a software professionali, in modo da non correre il rischio di danneggiare i dischi e da prevenire la perdita dei dati. Molti utenti si domandano se il Raid sia più sicuro rispetto a un hard disk tradizionale: ma anche se la risposta è affermativa, i Raid si possono comunque danneggiare. Per esempio per colpa di un virus, vale a dire un malware che dopo essere stato scaricato da Internet penetra nella rete Raid e mette a repentaglio il suo funzionamento. Altre cause di danneggiamento possono riguardare degli errori meccanici o un improvviso aumento della tensione della corrente. Anche un imprevisto arresto del sistema o un errore umano possono rappresentare un problema.
Come prevenire gli inconvenienti
Quel che conta è prestare la massima attenzione e, dopo che il problema è stato risolto, evitare di ripetere i medesimi errori. Il consiglio, in particolare, è di essere molto cauti con tutto ciò che si scarica dalla Rete, e a tal proposito conviene installare un antivirus efficace. In caso di alta tensione un UPS, cioè un gruppo di continuità, aiuta a proteggere i Raid. Ancora, ogni volta che si maneggiano gli hard disk è fondamentale adottare le massime precauzioni possibili.
Raid danneggiato: perché accade?
Un Raid può essere danneggiato per colpa di un crash del server che gestisce questa tipologia di dischi; oppure può succede che non si riesca a ricostruire il volume Raid. Nel momento in cui esso non è formattato come dovrebbe, si ha a che fare con un problema di accesso, il che determina un guasto totale del sistema. Può succedere, infine, che si sovraccarichi il controller di array dei dischi, così da non permettere il collegamento del micro controller.