Anche il mondo del gaming possiede il suo onesto tasso di personalizzazione hardware. I giocatori più appassionati possono divertirsi modificando i propri controller nelle maniere più impensabili, mettendoci mano da soli o affidandosi a professionisti del settore. Quest’oggi, in ottica customizing, ci concentreremo sui controller modificati, approfondendo sia l’aspetto del ritocco prettamente estetico che quello funzionale. Non perdiamoci dunque in ciance e partiamo subito con la nostra guida.
Controller modificati – Personalizzazioni di valore estetico
Iniziamo con le caratterizzazioni che hanno influenza soltanto sul piano prettamente visivo. Si può modificare davvero di tutto, dalla scocca ai tasti, levette comprese. Il problema di questo procedimento è che, se non eseguito in maniera “fai da te”, rischia di comportare un costo veramente eccessivo. Per fare un paragone, al prezzo di un controller personalizzato, potresti acquistarne più di dieci “classici”.
Cartellini davvero esorbitanti, ma giustificati dal lavoro maniacale dei professionisti del settore, che ogni giorno assemblano e spediscono migliaia di pezzi in tutto il mondo. L’aspetto più bello è che il cliente può scegliere fra decine e decine di alternative di pattern per ogni singoli tasto o sezione del joypad, partendo dal nero più oscuro sino ad arrivare alle tonalità più sgargianti.
Ti piace il rosa acceso? Nessun problema, potrai farti costruire su misura un controller capace di far rabbrividire persino Barbie. Se sei un tipo punk, il discorso è lo stesso: c’è ben poco che gli store di joystick alternativi non siano in grado di coprire.
Volendo, ovviamente, puoi anche decidere di assegnare ad ogni pezzo una tonalità diversa, rendendo il terminale addirittura multicolore. Insomma, se sei un amante degli arcobaleni, potrai anche riprodurre il più bello dei fenomeni naturali sul tuo controller. Un’infinità di scelte che però, come ti dicevo, si “fanno pagare” a caro prezzo.
Come ti accennavo prima, non c’è un tasto in particolare che non venga toccato dalla modifica. Prendiamo dunque in esame i due controller più famosi al mondo, quelli dell’ultima generazione di Xbox e PlayStation.
Joystick paralleli, tutti i bottoni personalizzabili
CONTROLLER DI XBOX – I bottoni A,B,X ed Y sono quelli dove l’utente può maggiormente dare sfogo alla fantasia, con centinaia di trame e stampe offerte dai siti (e negozi fisici) di tutto il globo.
Pure le levette non scampano al processo di customizing, con sostituzioni effettuate ad hoc a discapito dei monotematici e nerissimi analogici di default. Idem, per i tasti collocati in alto. Pure quelli (sebbene poco visibili all’utente) sono spesso oggetto di personalizzazione estrema.
Ma le richieste più continue arrivano per il ritocco della scocca del controller, la parte nettamente più grande e corposa di tutto il joypad. Su di essa si possono “ricamare” persino dei grossi tributi ai videogiochi, come spesso sta accedendo in questo 2019 con Fornite ed Apex Legends. Una scelta del genere renderà il tuo device molto distinto e facilmente riconoscibile; ottima idea se si porta il joystick fuori dall’ambiente casalingo per una partita di gruppo e si ha necessità di individuarlo in maniera repentina in mezzo alla marmaglia.
CONTROLLER DI PLAYSTATION – Prevedibilmente, il giochino funziona allo stesso modo. Cerchio, triangolo, x e quadrato sono i più gettonati per quanto concerne la personalizzazione, potendo addirittura essere rimpiazzati da immagini di proiettili. I giocatori più hardcore apprezzeranno di sicuro questa possibilità.
L1, L2, R1 ed R2 vengono anch’essi investiti dall’onda di personalizzazione, con la (costosissima) possibilità di rimuoverli in favore di un’alternativa più cool.
Chiudiamo con una parentesi che vale per entrambe le console. Ai joypad possono essere “addati” anche dei tasti aggiuntivi generalmente non previsti, proprio dove solitamente il player mantiene i controller modificati. In questo modo, i pulsanti sono più accessibili e permettono una maggiore valorizzazione della velocità di risposta.